sabato 31 gennaio 2009

SEX subliminal message

Vi propongo un video reperibile in più siti internet sui messaggi subliminali con riferimenti sex, sottolineandone lo SCOPO PURAMENTE DI ANALISI DEL SEGNO E DEGLI EMITTENTI, piuttosto famosi. Un modo per dire che oggi, attraverso i vari media, siamo continuamente e inconsciamente sottoposti anche a questo. 



venerdì 30 gennaio 2009

Subliminal message

Guardate con molta attenzione questo video...girato più e più volte tre i nostri telefonini e quelli dei nostri coetanei...


Davvero incredibile no?

Di fatto il messaggio subliminale è un termine proprio del linguaggio pubblicitario (nonchè psicologico) che si riferisce ad un'informazione che il cervello di una persona riesce ad elaborare ed assimilare solo a livello inconscio. Tale messaggio, oltre al video, può essere trasmesso attraverso testo, suono od immagine che trattano un qualsiasi argomento che nasconde al suo interno, come in un codice cifrato, ulteriori frasi o immagini estranee o correlate dal contesto, che rimangono inconsapevolmente nella memoria dell'osservatore.

Vi propongo, a tal proposito, un cartone animato della Disney, che quasi tutti avremmo visto da bambini. Osservate molto bene le tazzine e le teiere!


Se guardate a rallentatore questo spezzone del cartone "Alice nel paese delle meraviglie", noterete che alcune tazzine e teiere a volte presentano dei disegni poco chiari. Non sempre sono fiori! A d esempio la prima teiera che Alice vede dopo la nuvola di fumo (scorcio in primo piano sulle teiere) raffigura Lola Bunny...Più messaggio subliminale di così...

Eccone qui di seguito altri sue esempi che ho trovato in internet...davvero incredibile...



martedì 27 gennaio 2009

I wont you!

Spesso quando si costruisce o si pensa ad una comunicazione, si perde di vista il destinatario.
Si pensa sempre a cosa rappresentare (persone, luoghi, cose, ecc.) tralasciando magari chi si deve "colpire" col nostro messaggio, ovvero il nostro IPOTETICO CONSUMATORE, chiamato in termini tecnici: TARGET.
Anche se può sembrare poco importante, di fatto, se il nostro utente non si ferma di fronte alla nostra comunicazione, tutto il nostro sforzo è vano.

Vi propongo due recenti spot d'auto utilitarie, dove, a mio parere, è molto chiaro ed efficace, il messaggio improntato al target.

Il primo spot che vi presento promuove l'auto FORD KA



Come si può ben constatare, quest'auto non è stata pensata per il classico manager in giacca e cravatta con la valigetta nera, che siede tutto il giorno davanti al computer. 
Abiti casual, cappelli a cilindro, t-shirt, colori a tempera e d'altro genere, tatoo, bambino, panini e insaccati, bar, lampadari di design, batteria (strumento musicale), centri commerciali, shopping, persone tra i 20-40 anni ecc. Sono tutti elementi che denotano un ben determinato tipo d'utenti, che tra l'altro sono protagonisti nello spot.
Sono particolari che forse non ci rendiamo conto di vedere o carpire anche solo se siamo un osservatore distratto e sfuggevole di fronte alla TV. Ma posso assicurare che a livello subconscio li percepiamo.
 
Osserviamo ora quest'altro spot che invece sponsorizza la NISSAN MICRA



Anche in questo caso, il target a cui è rivolto lo spot è molto evidente.
Sicuramente si tratta di un bacino d'utenza femminile, sempre alle prese con mille cose da fare all'ultimo minuto: la palestra (riquadro in alto a sinistra), appuntamenti (riquadro in alto a destra) e interviste o comunque colloqui importanti (riquadro al centro in basso). Ma per fortuna c'è la nuova Nissan Micra che aiuta tutte le donne a vivere meglio.

venerdì 23 gennaio 2009

Ci sentiamo tutti un pò Bull Dog



















Vi propongo un'immagine che ho incontrato in internet recentemente.

Al di la della tenerezza di questi due piccoli protagonisti, colgo l'occasione per sottolineare ancora una volta quanto la semiotica sia una disciplina straordinariamente sottile quanto geniale, ma soprattutto non così difficile da applicare come sembra.


Come avrete capito, nell'analisi di un qualsiasi prodotto comunicativo, oltre al codice principale (nome del "prodotto", nome autore, data di realizzazione) esistono anche dei "CODICI COMPLEMENTARI" davvero molto interessanti per noi comunicatori. Dalla fotografia all'utilizzo del colore, dalla cinesica (studio del movimento/postura dei soggetti) all'analogia, ecc.



La nostra immagine, in tal senso, ne utilizza diversi:

_ FOTOGRAFIA

Foto di un bambino e di un cagnolino.

_ COLORE

Foto in bianco e nero (simulata).

_ CINESICA

Postura "seduta" per entrambi i soggetti.

_ ANALOGIA

Premettendo che per analogia s'intende un’ASSOCIAZIONE PER SOMIGLIANZA tra elementi che evocano delle similarità rispetto alle loro caratteristiche fisiche e agli stimoli che essi riescono a generare; qui come si può notare la somiglianza è davvero sorprendente. Un bambino e un cagnolino piccoli, inseriti nello stesso contesto, entrambi con una ben determinata postura, aventi caratteristiche fisiche pressochè similari, decisamente percepibili anche solo dal punto di vista denotativo, particolare da non sottovalutare nell'ERA DELLA COMUNICAZIONE PER IMMAGINI in cui ci troviamo oggi.

lunedì 19 gennaio 2009

Almeno i piedi sono salvi!
























Campagna pubblicitaria "La Sportiva"

Sulla scia della pubblicità precedente, ecco un esempio di
comunicazione dove referente, significato e significante sono strettamente correlati.

Al di là del forte impatto visivo evocato dal visual, essa è sicuramente in grado di esplicitare dal solo punto di vista denotativo la funzionalità del prodotto: un paio di scarponi da montagna per proteggere i piedi dal freddo e dal gelo (referente, esplicitato nel packshot in basso a sinistra). 

Trovo semplicemente geniale il pensiero di chi ha composto questa immagine. Sembra dica: "gli scarponi "La Sportiva" assicurano la protezione dei tuoi piedi, tutto il resto è a tua discrezione". Per cui, i piedi della persona sono perfettamente integri, mentre tutto il corpo (anche se non esplicitato, è comunque intuibile) è deturpato dal freddo.

sabato 17 gennaio 2009

E abbassa quel volume!
























Campagna pubblicitaria Pantene

Ma Monna Lisa era liscia o mossa?

A volte in una comunicazione pubblicitaria, come questa, vi può essere la presenza di elementi, per così dire, perturbativi, che il semiotica sono tecnicamente chiamati "RUMORI".
Questi rumori, come accade nei locali dove la musica è molto alta, sono fattori (suoni) che ostacolano la comunicazione tra chi emette il messaggio e chi invece lo riceve, compromettendone di conseguenza la corretta comprensione.

In questa pagina pubblicitaria, ad esempio, vi sono:

1) DENOTAZIONE
_ VISUAL: immagine predominante 
il famoso quadro di Leonardo Da Vinci "Monna Lisa" (alterato), che ingombra tutto il supporto.
_ PACKSHOT: l'immagine del prodotto sponsorizzato 
schiuma pantene (con ombra), posta in basso a sinistra, sotto il visual
_ HEADLINE: slogan
"Pantene Time Renewal. Restores age-damaged hair", posto in basso, allineato a sinistra dopo il packshot.

2) CONNOTAZIONE
_ VISUAL (oltre alle connotazioni tradizionali del quadro) riccia e mossa.
_ PACKSHOT piccolo, riconoscibile, bianco.
_ HEADLINE in inglese, piccolo, bianco, ironico.

3) LETTURA IDEOLOGICA
Il visual occupa l'intera superficie del supporto con l'immagine del famoso quadro di Leonardo "Monna Lisa". Esso però, presenta un'anomalia: l'alterazione della voluminosità dei capelli della donna, che da lisci diventano mossi.
Un cambiamento emblematico giustificato dal packshot (una schiuma per capelli ricci) posta in basso a sinistra, proprio per essere visibile ma discreta. Tale accostamento è altresì ribadito dallo slogan, in inglese, "Pantene Time Renewal. Restores age-damaged hair", ovvero "Tempo di rinnovamento Pantene. Ripristina i capelli danneggiati dall'età".

4) RUMORI
Ho fatto vedere questo manifesto a un pò di persone...non tutte hanno capito subito il gioco di fotoritocco. Questo fondamentalmente per due motivi.
Il primo, la dimensione del packshot, forse troppo piccolo per un'osservatore poco attento.
I seconda, decisamente più importante, il fatto che non tutti hanno presente con chiarezza il quadro, e quindi è magari difficile soffermare lo sguardo sui capelli.

mercoledì 14 gennaio 2009

Se lo dice la TV...















Quasi a dire che se la TV mi dice di Comprare Cocacola io...mi alzo dalla poltrona e vado subito a comprarla...

Nel 1949 un ingegnere e matematico statunitense di nome Claude Shannon sosteneva con la "teoria ipodermica" (più nota come teoria del proiettile magico) che: "i soggetti reagiscono sempre di fronte ad uno stimolo". Quasi a dire che se la TV mi dice di comprare Cocacola io, come per riflesso incondizionato, mi alzo dalla poltrona e vado subito a comprarla...ma perpiacere...
Shannon addirittura sosteneva che i mass media avessero effetti istantanei e non mediati sui singoli spettatori, ampiamente influenzati in opinioni e comportamenti.

"Ad ogni stimolo corrisponde una risposta"   Claude Shannon

Tale teoria però, dal punto di vista etico (ricordo che Shannon era un matematico), è stata, ed è tutt'oggi, forte oggetto di discussione perchè presuppone:
1) l'onnipotenza dei media
2) masse di utenti atomizzati ed indifesi
3) uniformità nella risposta da parte degli utenti
4) esistenza di un nesso causale comune.

Per tutte queste ragioni, nel tempo, tale teoria ha perso sempre più credibilità, anche se alcuni sostengono che vi sia sempre una certa passività da parte dell'utente.

Tu cosa pensi?

mercoledì 7 gennaio 2009

UNITED COLORS OF BENETTON...cioè?

1° LETTURA DENOTATIVA


















_ Marchio Benetton (trademark): UNITED COLORS OF BENETTON più la classica striscetta verde Benetton, posizionato sul lato sinistro quasi al centro dell’immagine pubblicitaria.

_ tre persone (due donne e un bambino) avvolte in un plaid Benetton verde dai bordi viola

_ fondo bianco 



2° LETTURA CONNOTATIVA


_ prima persona a sinistra: donna, giovane, nuda (inquadratura primo piano), nordica (bianca, bionda con gli occhi azzurri), seria, moscia, pettinata stile anni ‘80, fredda (guarda il destinatario non le atre persone avvolte nella medesima coperta)

_ bambino: piccolo, nudo (inquadratura 3/4), cinese, irrequieto

_ prima persona a destra: donna mascolinizzata, nuda (inquadratura primo piano), di colore (nera cioccolato), seria, spettinata, fredda (guarda il destinatario non le altre persone avvolte nella medesima coperta)

_ fondo bianco: decontestualizzazione


COLORE

In questa immagine pubblicitaria di Toscani, come in molte altre, il colore, e le sue diverse gradazioni, sono di fondamentale importanza per trasmettere l’essenza della marca Benetton. 

Dal verde benetton del trademark al verde più chiaro del plaid, che, in tale contesto, richiama ugualmente a Benetton, al colore della pelle (bianca, gialla, nera) fortemente caratterizzante per l’identità di ciascuna persona raffigurata (ogni persona, a seconda del colore della pelle, richiama ad una diversa cultura) al bianco decontestualizzante dello sfondo. *


* Tra l’altro, l’idea di identificazione di Benetton attraverso il colore  traspare anche nelle scelte degli slogan dell’azienda stessa: da “Benetton: All the Colors in the World” ad “United Colors of Benetton”.



3° LETTURA IDEOLOGICA


L’immagine, totalmente decontestualizzata (vd. fondo bianco), mostra un’ipotetica famiglia multiculturale (madre bianca, figlio cinese e papà nero) avvolta, come in un abbraccio, da un plaid  Benetton. 

Una comunicazione molto forte e sicuramente vincente, non solo per l’effetto di spiazzamento che produce (una donna bianca ed un uomo nero non possono dare alla luce un figlio cinese), da questo punto di vista sarebbe stato molto più semplice raffigurare una famiglia bianca, o nera, o cinese, ma ciò avrebbe fatto venir meno la funzione fatica, ma soprattutto emotiva della comunicazione stessa: United Colors of Benetton, infatti, è come un unica grande coperta verde che avvolge (protegge) tutti come una grande famiglia, a prescindere dal colore della pelle.

Inoltre, per enfatizzare la funzione fatica dell’opera (quella, cioè, in grado di creare un contatto con il destinatario), Toscani fa si che il bambino alzi leggermente la mano sinistra come per chiedere: “ehi tu, scusa sapresti dirmi...”, quasi stesse fermando un passante. 

venerdì 2 gennaio 2009

STEP BY STEP un'analisi a regola d'arte

Come si procede concretamente nell'analisi semiotica di una qualsiasi comunicazione? 
Di norma si seguono 3 step

ANALISI DENOTATIVA











Definibile anche come il "nocciolo duro" di un'analisi semiotica, essa rappresenta il primo step dell'analisi che un comunicatore-semiotico dovrebbe compiere. In questa prima fase, infatti, è necessario identificare tutto ciò che si "vede", "tutto ciò che c'è" all'interno del "contenitore pubblicitario" (nel caso sopra riportato un foglio).
Inoltre, si usa parlare di denotazione del segno nei casi in cui il rapporto tra significante (concetto mentale)  e significato (parte fisicamente percepibile del segno)  è semplice, chiaro e diretto. 
                             
 


ANALISI CONNOTATIVA











Essa rappresenta il secondo step della nostra analisi ed è la fase in cui si esplicitano tutti i possibili significati del segno (sia esso un'immagine, un suono, il testo di una canzone, ecc.).
Inoltre, come per l'analisi denotativa, si parla di connotazione nel caso in cui il significante sia usato per richiamare dei significati più ampi.













ANALISI IDEOLOGICA











Ultimo step in un'analisi semiotica. Consiste nel trarre le somme sul prodotto pubblicitario analizzato esprimendo questa volta anche la propria opinione.

ATTENZIONE!
Nell'analisi ideologica dobbiamo trarre le somme solo a partire dagli elementi presenti nelle 2 analisi precedenti!

 

Un esempio che può essere molto semplice ed utile per ricordare queste 3 fasi fondamentali è quello della MACCHINA SPORTIVA:

1° ANALISI DENOTATIVA è una macchina veloce
2° ANALISI CONNOTATIVA macchina sportiva = successo assicurato con le donne
3° ANALISI IDEOLOGICA se mi comprassi una macchina sportiva avrei sicuramente più successo con le donne. Perciò mi compro una macchina sportiva.

Se si vuole è un pò il concetto cardine di questo tipo di auto, basti sfogliare una qualsiasi rivista di macchine sportive, od andare ad una delle tante fiere che le sponsorizza.