domenica 15 febbraio 2009

L'indumento universale

Volete sapere qual'è l'indumento universale e socialmente indifferenziato nel mondo?

Ma naturalmente i Jeans. L'indumento che Ugo Volli definisce: "significante puro", un capo classico del vestire contemporaneo che si oppone con la sua stabilità alle continue variazioni della moda.

Linguaggio del cinema o della moda?

Vi propongo una breve scena del film "American gigolò" (1980) ...Niente di sconcio!
Ma semplicemente un esempio di come spesso linguaggio del cinema e della moda si compenetrino quasi esageratamente direi in questo caso. Osservate il passaggio di apertura dei cassetti...



Questo è una breve, ma significativa, scena del primo film "vestito" dal famoso stilista Armani. Come si può palesemente notare, nel film gli abiti svolgono una funzione importante, direi davvero essenziale, quasi più di Julian (Richard Gere).
Scrive Giovanna Griffani a proposito di questa scena della "vestizione":

"giacce, camicie, cravatte (prima tolte con amore dai cassetti, poi allineate con ordine sul letto, abbinate e accarezzate ripetutamente dalla macchina da presa) fanno qualcosa di più che esibire la loro morbida e invitante sinfonia di tessuti, colori, sfumature e istituirsi come oggetto del desiderio: si animano, prendono forma prima di venire indossate, cominciano a vivere la vita propria e, grazie ad un ribaltamento dal punto di vista della macchina da presa, sono loro a guardare Julian".

venerdì 13 febbraio 2009

Play your voice


"Non è quello che diciamo, ma il modo con cui lo diciamo che fa la differenza"
M. T. Giannelli

Non ci credete?
Vi è mai successo di parlare con una persona che stimate moltissimo, ma che dopo 1 ora vi rendete conto di non seguire più? Un pò ci si rimane male, un pò forse anche il nostro interlocutore, al di là dei contenuti, non riesce ad esprimersi in modo interessante. 

A tal proposito dice la Giannelli: bisogna "saper usare le modulazioni della voce, le variazioni di tono e di ritmo, le pause e i silenzi, insomma tutti quegli elementi della comunicazione vocale e non vocale che accompagnano le produzioni verbali".

Ad esempio se vogliamo sottolineare un concetto che per noi è molto importante alzeremo un pò di più il tono della voce, se invece siamo insicuri di ciò che diciamo, spesso abbassiamo, anche di molto, il tono della nostra voce, accompagnandola ad "Ehm", "Ahm", "Uhm" e "Mmm". Provate a farci caso...


Sta di fatto che è molto difficile gestire quella che in termini tecnici viene chiamata "PROSODIA", ovvero  "l'enfasi che mettiamo nel tono della nostra voce quando parliamo". 

giovedì 12 febbraio 2009

Il linguaggio della moda
















"Indossare un vestito è fondamentalmente un atto di significazione". Roland Barths

Non possiamo negare il fatto che MODA, dall'abito alle scarpe, sia sostanzialmente un sistema di comunicazione, dotato di un proprio idioma, ovvero di un proprio linguaggio.
Tagli, superfici (materia), contrasti ed accessori sono, infatti, segni distintivi della moda. 

Interessante in quanto a spunti tra moda e semiotica, alcune riflessioni di Nikolaj Trubeckoj (1971), il quale parla di langue e parole.



















Dove per LANGUE intende I FENOMENI DI COSTUME: forme, colori utilizzati, gesti stereotipati (prossemica), utilizzo appropriato degli accessori, accostamenti d'abito
 più o meno adatti, ecc.



















Mentre per PAROLE intende I FENOMENI DI ABBIGLIAMENTO: taglia, usura e cura del capo, quantità e qualità, scelta dei colori a seconda dell'occasione, ecc.

Sapevate questa differenza?

mercoledì 11 febbraio 2009

I pensionati del domani

Vi propongo un altro esempio di pubblicità comparativa, non esplicita, ma di grande efficacia sulla sensibilizzazione alla tutela dei diritti dei pensionati, un tema che forse non ci tocca da vicino...almeno per ora...



















Immagine tratta da www.flicker.com

Proviamo ora a scomporre questa comunicazione attraverso il quadrato semiotico che abbiamo visto nei precedenti post.

















Provate anche voi ad analizzare una qualunque pubblicità comparativa più o meno esplicita, è facile e divertente.

Originalità NO SMOKING













Immagine tratta da www.flicker.com

Spesso ci capita di vedere campagne contro il fumo, alcune più originali, altre meno.













Immagine tratta da www.flicker.com

Proprio in questi giorni, navigando in internet, ho trovato le immagini di un allestimento x la mostra interattiva "NO SMOKING" di Milano. Pur nella sua semplicità, la trovo molto interessante per due motivi: in primo luogo è una 
mostra multisensoriale, che colpisce prima di tutto la curiosità dei visitatori e quindi la vista e poi il tatto e l'udito. 




















Secondo aspetto, è un esempio lampante di come significato e significante si compenetrino nella comunicazione: se è vero che il fenomeno fumo (sigaretta) genera patologia nel corpo umano, andiamo ad esplorare all'interno di questo gli effetti.

domenica 8 febbraio 2009

Cerchio o quadrato?

La comunicazione oggigiorno è costruita più sul livello del sembrare (apparenza) che dell'essere (realtà). Non serve essere esperti della comunicazione per dirlo...basti pensare a quel tanto nominato negoziante di Milano che, in vista degli attuali sconti, per far vendere i suoi capi in tempo di crisi, ha inventato il gioco del baratto: contrattare il prezzo della merce col cliente, fino a che questo non sia soddisfatto dell'affare fatto. Mi permetto di dire che certamente il prezzo iniziale del capo non sarà poi così basso da non permettere comunque al commerciante di guadagnarci...

In semiotica esiste un quadrato chiamato "il quadrato della Veridizione" che è propriamente usato per creare questo tipo di comunicazione che si giostra tra l'essere e il sembrare. Un antico dispositivo logico che risale ai tempi di Aristotele e che oggi viene usato per precisare e distinguere un concetto verso concetti a lui opposti.














Facciamo un esempio concreto...

















Come si costruisce un quadrato semiotico?

a. I termini UOMO e DONNA sono detti CONTRADDITTORI e devono appartenere allo stesso campo semantico (in questo caso il sesso). 
b. I termini MASCOLINITA' e FEMMINILITA' (più i termini sottostanti) sono detti SUBCONTRARI e non devono contenere elementi comuni.
c. Il rapporto di opposizione è a discrezione dell'autore/i ma deve essere pertinente alla comunicazione che si vuole costruire.

buon lavoro...

Voi che dite?

Ecco un'esempio concreto di quanto sia utile utilizzare il QUADRATO SEMIOTICO per una PUBBLICITA' COMPARATIVA...State a vedere...


Ecco il quadrato semiotico corrispondente....

sabato 7 febbraio 2009

Si scioglie in bocca, non in mano!















Foto tratta da www.flickr.com

Fatevi largo amanti degli snack, oggi in esclusiva per voi M&M offre un'occasione "unica" e"originale": "le caramelle che si sciolgono in bocca, non in mano".

Davvero un'occasione unica ed originale?

Se tornassimo agli anni '60, scopriremmo che questo slogan ha fatto il successo dei cioccolatini M&M'S grazie alla grande intuizione del pubblicitario Reeves.














Foto tratta da www.flickr.com

Vi cito allora alcune riflessioni su questo claim da parte dell'autore in "La realtà pubblicitaria".
Racconta Revees che nel suo studio si presentò il responsabile della M&M dicendo:
"la pubblicità della sua azienda non aveva successo e che aveva bisogno di un'idea per incrementare le vendite. In realtà come scoprii dopo dieci minuti di  conversazione, l'idea pubblicitaria era proprio nel prodotto. Era l'unico cioccolatino rivestoto di zucchero. L'idea era lì sul tavolo davanti a noi [...] In questo caso specifico mi misi due mani a pugno nello schermo e dissi: "In quale mano c'è il cioccolatino M&M? In questa [...] no: è sporca. E' in questa pulita, perchè i cioccolatini M&M si sciolgono in bocca, non in mano".

giovedì 5 febbraio 2009

Cinetica allo stato puro!

Non so quanti di voi seguano X-FACTOR (Fattore X) su Rai due il lunedì sera...
Certo è che nelle ultime due puntate è entrato in gara tra i cantanti un esempio di cinetica allo stato puro: il suo nome è ANDRA GIOPS!

Per CINETICA intendo un aspetto particolare della prossemica che invece di analizzare il movimento nello spazio di un essere, ne studia l' "armonia del movimento" durante l'atto comunicativo.

Guardiamo intanto un primo video per farci una prima impressione...
 


IMPRESSIONANTE, vero?
Alza più volte il dito indice verso l'alto e poi verso il basso dove la mano si chiude in un pugno. Squote la testa con un movimento veloce e di scatto, accompagnato prima da una faccia seria che poi si trasforma in un' espressione quasi di rabbia.
Quando alza il tono di voce apre il il palmo della mano e muove le dita in un gesto che sa quasi di folck, se estrapolato dal contesto; mentre cambia la posizione dei piedi (uniti) e salta.

Ma vediamo cosa ne pensano agli attori di X-Factor...la seconda parte del video poi...



Cosa c'è di più creativo?

Uno spunto di creatività che da un semplice gioco tra amici potrebbe benissimo essere ripensato per uno spot pubblicitario.

Vi propongo due interessanti video, solo per darvi un assaggio di quanto possa essere utile ragionare sulla prossemica a livello grafico.






mercoledì 4 febbraio 2009

3 bolle spaziali

A proposito di PROSSEMICA...avete mai sentito parlare delle 3 BOLLE SPAZIALI?

In pratica, un certo Hall, intorno agli anni '70 sosteneva che, come gli animali, anche noi uomini "gestiamo" un nostro territorio e lo "difendiamo". 

Si tratta infatti di tre bolle, ovvero tre distanze, che definiscono la PROFONDITA' DEL RAPPORTO che noi abbiamo con una persona: normalmente non stiamo a 3 metri di distanza dl nostro ragazzo/a, come non abbracciamo il primo passante che incontriamo la mattina (se non presi da un momento di sonnambulismo acuto).

BOLLA _ SFERA DELL' INTIMITA'
















Oliviero Toscani _ campagna per Benetton _ 1990

Fino ad un massimo mezzo metro, è la distanza massima che solitamente teniamo dalle persone a noi più care, dai familiari agli amici più intimi; eccezione fatta quando saliamo nei mezzi pubblici dove anche non volendo si sta appiccicati come sardine in scatola...

BOLLA _ SFERA DEI CONOSCENTI















Foto tratta da www.flickr.com

Fino ad un massimo di un metro e mezzo circa, è la distanza massima a cui ci teniamo dai nostri conoscenti, colleghi di lavoro, medico, ecc.

BOLLA _ PERSONE IN LUOGO PUBBLICO














Foto tratta da www.flickr.com

Fino ad un massimo di 3m, è la distanza massima a cui ci teniamo solitamente dalle altre persone quando ci troviamo in un luogo pubblico o quando camminiamo per strada.

ATTENZIONE! Oltre i 3 metri noi non consideriamo le persone che ci circondano, a meno che non si tratti del bello/a impossibile a cui aspiriamo =)

domenica 1 febbraio 2009

Muoversi nello spazio

"Voglio che troviate il la vostra camminata, il vostro modo di correre e passeggiare in ogni direzione, che sia fiero o che sia sciocco". L'attimo Fuggente



Uno dei concetti fondamentali nel mondo della comunicazione, anche solo quella espressa fisicamente dal nostro corpo quando parliamo, è la PROSSEMICA
In termini tecnici si tratta di una disciplina che studia LO SPAZIO E LE DISTANZE all'interno di una comunicazione, sia verbale che non verbale. 
Nel nostro caso di studio "L'attimo fuggente" si tratta di una comunicazione verbale, in cui i partecipanti sono chiamati a staccarsi dalla normalità di rigida e scolastica didattica per muoversi nello spazio (aula e dintorni) e cambiare prospettiva.