sabato 27 dicembre 2008

E chi porta i regali a Babbo Natale?

Vi propongo ora una pubblicità che in questo periodo natalizio mi ha colpito moltissimo.
Una comunicazione, a mio parere, davvero stupefacente per la grande capacità di andare oltre la realtà occidentale forte e radicata da noi concepita e concepibile di Babbo Natale.


"Un RACCONTO non è l'immagine fedele di un frammento di realtà, ma un dispositivo di senso che deve MANIPOLARE LA NOSTRA CONOSCENZA di quel pezzo di MONDO, onde RICAVARNE certi EFFETTI di sorpresa, di piacere, di divertimento, di riconoscimento, perfino di realismo".

I racconti, come in questo caso, possono essere usati per costruire "mondi possibili narrativi", popolati da individui (uomini o meno) legati insieme da rapporti reciproci.

Questi mondi possibili sono possibili solo se legati al nostro "mondo dell'esperinza", il quale funge da "parametro di realtà", nel senso che in base ala nostra esperienza riusciamo a definire ciò che secondo noi è possibile e ciò che invece non lo è.


Quale la DIFFERENZA fondamentale tra "mondi possibili narrativi" e "mondo dell'esperienza" ?
Il MONDO DELL'ESPERIENZA è un mondo estremamente complesso, in quanto comprende tutte le possibili interpretazioni che noi diamo ad ogni cosa che ci circonda.
I MONDI NARRATIVI POSSIBILI, invece, sono solo una minuscola fetta del mondo dell'esperienza, in quanto ne mettono in luce solo alcuni aspetti.


La semiotica definisce e classifica 4 TIPI di MONDI POSSIBILI NARRATIVI:

1) VEROSIMILI
Mondi che possiamo concepire senza essere costretti ad alterare la realtà.


2) INVEROSIMILI
Mondi che noi non potremmo costruire a partire dalla nostra esperienza attuale (es. animali che parlano). 
Per cui l'utente di solito è abbastanza flessibile e superficiale (es. bambini).



3) INCONCEPIBILI
Mondi che vanno al di là della nostra capacità di concezione, perchè contraddicono alcune leggi epistemologiche fondamentali (es. la coerenza).

4) IMPOSSIBILI
Il lettore è in grado di capire che la realtà di cui si parla è impossibile.


Nel nostro esempio, grazie all'apporto della semiotica, si è riusciti a sorprendere e quasi divertire l'utente, sconvolgendo totalmente la concezione che ognuno di noi ha di Babbo Natale e del fatto che è lui a portare a noi i doni, e non il contrario. 
Non si tratta solamente di un banale colpo di genio ma di una profonda capacità di andare oltre quello che abbiamo definito il "mondo dell'esperienza", di una tradizione occidentale radicata e definita, di un modo di narrare la realtà solo ed esclusivamente verosimile ad essa.
Una comunicazione in grado di coinvolgerci solo per il fatto di farci dire "anche Babbo Natale scrive una lettera per ricevere i doni?"; "adesso sono i bambini che portano i regali a Babbo Natale!" ecc.

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